Taormina,l’Alcantara e l’Etna

A pochi passi dallo stretto che separa la Sicilia dalla penisola italiana, su una terrazza naturale che guarda verso il mar Ionio, sorge la splendida Taormina, l’antica Tauromenion.
Col suo aspetto di borgo medievale, la sua antica anima greca,  i colori e i profumi della vegetazione mediterranea, Taormina è uno dei luoghi da visitare più belli al mondo. E il clima della Sicilia la rende una meta ideale in ogni periodo dell’anno.Non si può non rimanere affascinati dall’immensa bellezza di questo luogo, come accadde a Johann Wolfgang von Goethe, quando nel suo viaggio in Italia visitò il teatro greco (III a.C), simbolo della città.
Immerso tra cipressi e piante di fichi d’india, con la cavea scavata nella roccia, il teatro ellenistico di Taormina, trasformato in arena dai romani offre uno spettacolare panorama sul mare turchese fin sulle coste della Calabria, sulla città di Siracusa e sulla fumante vetta dell’Etna.
Gli amanti della storia e dell’arte troveranno a Taormina il luogo ideale per saziare la propria passione.Indubbiamente Taormina è anche mare e spiagge e durante la bella stagione, non si può resistere a un bagno rinfrescante nelle acque trasparenti di Giardini Naxos o delle spiagge di Mazzarò, a cui si arriva con una funivia, di Mazzeo e di Lido Spisone, dove la sera c’è anche una discoteca.
L’altra spiaggia è quella di Isola Bella, una piccolissima isola situata nella Baia di Taormina, collegata alla terraferma da un lembo di terra, visibile con la bassa marea. E’ un’oasi naturale protetta che regala scorci naturalistici impareggiabili.

Le Gole dell’Alcantara sono una meta irrinunciabile per gli amanti della natura intatta e degli itinerari naturalistici. Esse di trovano in provincia di Messina, nei pressi di Francavilla di Sicilia, nella Valle dell’Alcantara dove scorre l’omonimo fiume.

Il Fiume Alcantara ha creato lungo il suo corso, in decine di migliaia di anni, erodendo senza sosta le rocce affioranti, una valle che, tra metamorfiti erciniche, formazioni sedimentarie mesozoiche e vulcaniti di epoca quaternaria, costituisce un paesaggio geologico assolutamente unico al mondo.

Nel bacino dell’Alcantara i geotopi di maggior interesse vulcanologico sono le gole di Larderia (famose anche come Gole dell’Alcantara), dove tra strette pareti laviche si osservano splendide esposizioni con prismi basaltici, il cono di Mojo con le sue piroclastiti stratificate di colore nero-rossiccio, le lave hawaiiane a morfologiapahoehoedi Contrada Mille Cocchita e le più recenti lave dell’eruzione del 1981.

Il Fiume Alcantara deve la sua fama proprio alle particolari formazioni laviche oggi visibili in diversi tratti del suo corso. In epoca preistorica e protostorica il suo alveo è stato interessato dall’invasione di imponenti colate laviche provenienti dal medio-basso versante settentrionale del Monte Etna. Tali colate raggiungendo l’antico alveo del Fiume ne hanno a più riprese ostruito o modificato l’andamento sospingendolo verso i contrafforti dei Nebrodi nel tratto di monte e dei Peloritani nel tratto di valle. Ed è appunto grazie all’interferenza tra le incandescenti, fluide e fumanti lave incanalatesi prima, e poi lentamente raffreddatesi lungo il corso d’acqua, che il Fiume Alcantara è divenuto una meta di grande attrazione per le meravigliose gole contornate da morfologie prismatiche di stupefacente bellezza.

Il Fiume, infatti, scorrendo ed erodendo per migliaia di anni i neri basalti etnei, ha creato in diversi tratti delle caratteristiche “forre” laviche, conosciute localmente come “gole”, con pareti verticali strapiombanti per decine di metri. Qui, inoltrandosi nelle spettacolari quanto anguste gole di contrada Larderia, risulta evidente come l’incessante scorrere delle acque e la conseguente erosione abbiano portato alla luce il cuore del corpo lavico, il cui interno mostra tipiche fessurazioni verticali, con inconsueti prismi basaltici, più comunemente conosciuti come basalti colonnari, a sezione pentagono-esagonale, risultato delle contrazioni del lentissimo raffreddamento di corpi lavici di notevole spessore. I prismi esagonali sono di vario spessore ed assumono nei diversi tratti del Fiume le più differenti orientazioni: dal tipo ad andamento verticale o subverticale o “a canna d’organo“, al tipo leggermente arcuato “ad arpa” e “a ventaglio“, a quello disposto orizzontalmente con una struttura che ricorda la classica “catasta di legna“.

Sorge nella splendida Sicilia, poco distante dallo stretto di Messina, il più grande vulcano attivo in Europa: l’Etna. È uno dei più alti del mondo, ed è entrato a far parte della world Heritage List dell’Unesco nel giugno del 2013.
L’Etna rappresenta un laboratorio naturale scientifico terrestre sulle aree vulcaniche e la sua intensa attività è osservata e raccontata sin dai tempi classici.  Se ne scrive infatti da circa 2.700 anni e questo rappresenta per l’Unesco “uno dei più documentati record mondiali nel campo dei vulcani“.